Mancano pochi mesi alla chiusura della mostra dedicata all'artista, genio della grafica, Escher. Le sue opere più rappresentative riguardano la sovversione delle leggi della fisica e la rappresentazione di un mondo impossibile, se non su carta.

La mostra comincia mettendo in scena la parte più realistica della produzione dell'artista: scorci e vedute che Escher compie, affascinato dai meravigliosi paesaggi nostrani del Sud Italia, in particolare, dalla Costiera Amalfitana (sappiamo bene di cosa è capace la nostra terra!). La rappresentazione di questi paesini è maniacalmente minuziosa e precisa, talmente dettagliata da ricreare l'effetto contrario: i luoghi sembrano misteriosi, tratti direttamente dal miglior libro di fiabe per bambini.

Piano piano, mentre si prosegue con il percorso, in maniera, a parer mio, non del tutto chiara, vengono svelati i lavori più astratti di Escher ed iniziano a comparire puri capolavori di grafica, giochi psichedelici di bianco e nero, che neanche i migliori caleidoscopi ti saprebbero regalare!

Con il proseguire ci si addentra sempre più in un mondo parallelo, un mondo nel quale ogni legge della fisica a noi nota, viene messa in discussione e si intrecciano scale, la forza di gravità si fa policentrica ed il disegno diviene trappola per un occhio distratto. Le tele sono proposte con una discutibile cornice lignea e appoggiate a pareti dai colori scuri ed intensi, poco concilianti con l'idea minimalistica e a tratti pop che le tele dell'artista trasmettono.

Ho molto gradito, però, i diversi giochi didattici di cui era cosparsa la mostra: illusioni ottiche sotto varie forme, spazi dedicati ai selfie, consigli sugli hashtag da utilizzare e molti angoli prospettici da cui poter constatare con i propri occhi alcuni inganni visivi molto amati da Escher, geniale! Lo trovo un ottimo metodo per rendere la mostra memorabile sia per grandi, che per piccini ed un modo per far divertire anche la persona più disinteressata.

Escher è stato di grande ispirazione per artisti sia del suo tempo, che dei giorni nostri. La più recente citazione dedicatagli la possiamo trovare nelle scale mutevoli di Harry Potter, nella pubblicità di Sky Boxe (in cui il cantante Mika ci appare in una stanza vuota con scale in continuo movimento) e nel recentissimo film della Marvel al cinema in questi giorni: “Doctor Strange”, in cui un pizzico di novità (rispetto ai precedenti film della casa produttrice) è portato proprio dall'esistenza di una realtà mutevole: sembra di vedere su schermo esattamente la rappresentazione filmica dei bizzarri mondi raffigurati nelle tele di Escher.