April 4, 2020No Comments

Parigi

Rubrica di viaggi (mentali)

Ecco il secondo appuntamento con la Rubrica di viaggi (mentali) di eleswim, illustrati da Anna. Vi porteremo a visitare le città più belle, ma soprattutto, entreremo nei musei per riscoprire assieme i loro capolavori. Non temete, troveremo il modo di visitarli stando seduti comodamente sul divano. Scopriamo come!

Anna Obert, Tour Eiffel, 2018

Ah Paris, Paris, la capitale del romanticismo e di sognatori ad occhi aperti. Storicamente, polo attrattivo per artisti squattrinati. Più frequentemente solo di passaggio, come meta di rito per lo sviluppo artistico, chi per rimanerci (e sopravvivere) più stabilmente: svariate personalità provenienti da tutto il mondo popolavano le aree bohemien di Montmatre e Montparnasse tra la fine del 1800 fino al secondo dopoguerra. Artisti, letterati, ben pensanti, commercianti d’arte, filosofi, condividevano baracche (studi), ritrovandosi nei Cafès per bere e ristorarsi. Tra colleghi e amici nascevano confronti, dibattiti, rivalità e profondi legami. In quel quartiere fervente, graziato dalla polizia, emergono, tra i personaggi di spicco miei favoriti, Amedeo Modigliani e Pablo Picasso, eterni rivali e sciupafemmine.

Quattro sono i punti di riferimento tra cui si collocano le scorribande degli artisti squattrinati di cui prima: Tre Cafès: "La Rotonde", "Le Sélect", "Le Dôme" e un ristorante "La Coupole". Modì ci si trasferì nel 1906, per rimanerci fino a tragica morte, divorato dalla malattia (tubercolosi) e dall'alcolismo. La sua più grande musa e amore fu Jeanne Hebuterne, con cui andò a vivere all'8 bis di rue Amyot. Ad oggi in quella via è rimasta solo una piccola targhetta che ne testimonia il passaggio.

Anna Obert, Il faut être un flâneur.
China su carta
Parigi 2018

Bello, elegante, povero e maledetto, dal talento indiscusso. Le sue tele magnetiche con pennellate leggere e sensuali. "I Colori dell'Anima" è un film che ne racconta l'affascinante e rocambolesca vita. Su YouTube lo trovate per intero in lingua originale, clicca qui.
Se invece preferite leggere, segnalo il libro di Corrado Augias "I Segreti di Parigi" per una lettura curiosa e scorrevole con narrazioni legate alla capitale francese, tra cui quella di Modì e altri della École de Paris.

Anna Obert, Les toits 
China e acquarello su carta
Parigi 2018

Picasso, l'altro tra i miei personaggi preferiti di Parigi a inizio XX secolo, alloggiava invece in un luogo chiamato Le Bateau-Lavoir, per le sue sembianze di barca e funzioni da lavanderia, tra le altre. Attorno a lui ruotavano personalità notevoli, dalla spiccata preparazione e cultura, talvolta anche bizzarre. Gertrude Stein è sicuramente tra le più rilevanti, specialmente per l'influenza che ha avuto nel rendere Picasso il colosso che è tutt'ora. La Stein dettava tendenza e racconta la sua esperienza con Picasso in un libricino delizioso della Adelphi Editore. Lì scrive che ne è stata rapida fin dal primo incontro, come un'intuizione fulminante.
Altro interessante punto di vista, prezioso per respirare l'aria Parigina di quel tempo in maniera piuttosto fattuale, è quello di Alice Toklas (segretaria, amante e amica della Stein). Nel libro "Autobiografia di Alice Toklas, Gertrude Stein" racconta il crocevia di gente che frequentava la casa-salotto della Stein.

Odette, Paris
Odette, Paris, 2018

Museo meno noto, che forse passa in secondo piano per i turisti "di fretta", è il Museo Nazionale Picasso Parigi a rue de Thorigny. Di recente è stato ristrutturato l’intero palazzo storico che lo ospita, “Salé”, nel cuore del quartiere Le Marais. Al suo interno più di 3000 opere del pittore spagnolo tra dipinti, disegni, carte, fotografie e sculture.

Tuttavia, le promesse di inizio articolo erano altre e vanno rispettate: visitare i musei più belli senza lasciare le mura di casa. Tutto questo è possibile grazie a “Google Arts and Culture”, che rende disponibili con un solo click interi musei che aprono le loro porte con l’aiuto della realtà aumentata. È possibile immergersi nelle sale, usando il cellulare come cursore direzionale. Ed ancora, proiettare quadri in dimensioni reali sulle pareti di casa. Entriamo insieme al Musée d’Orsay.

Anna Obert, Le Musée d'Orsay vu sans hâte, 2018

In questo magnifico edificio di primi '900 tra marmi, ferro battuto e vetrate, è contenuta una tra le più inclusive collezioni di arte 1848 al 1914 al mondo.  Visitarlo una sola volta non basta: oltre alle esposizioni temporanee sempre nuove, godono di una vita movimentata anche le opere permanenti. Nuovi allestimenti, prestiti e donazioni scombinano spesso le carte in tavola. Qui gli aggiornamenti.

interno, Musèe d'Orsay, Paris

Piccola chicca per il viaggiator curioso...

Da Le Marais è facilmente raggiungibile rue Rivoli, in cui al civico 59, tra grandi negozi di vestiti modaioli, si trova un palazzo ex “squatters” in cui gli artisti risiedono, lavorano ed espongono le proprie tele. Difficile non riconoscere il palazzo, che presenta sceniche decorazioni sulla facciata in continuo mutamento. Al suo interno trionfa l’eccesso di decorazioni, opere d’arte in vendita, molte ancora in corso d’opera. Una finestra atemporale nel cuore di una via moderna e chiassosa.

In conclusione, come sempre dopo tanta cultura, è arrivata l'ora della merenda. L'infallibile profumo di crêpe ci fa volare a Rue du Montparnasse.

Eleswim surfing baguette_Paris
Macarons attack

The End.

November 23, 2017No Comments

“Monet: the very first Instagrammer!”

Is how Francesco Menconi, theater director, and art lover, well defined Monet’s series. I totally fell in love with this ironic, but accurate definition.

Impressionists in London” is the current EY Exhibition on display at Tate Britain from the 2nd November 2017 to the 29th April 2018.
On sight, are the paintings depicting London from the major impressionists’ point of view. It is surprising how familiar they could seem. Not only because, of course, they represent London’s landmarks, but especially because they represent a common feeling. Claude Monet, Alfred Sisley, Camille Pissarro among others at that time were looking for a place to escape the Franco-Prussian War. London, with his thriving art market, was definitely an attractive destination. For this reason, their paintings communicate passion, anger, and wait. Watching them, we can see and feel nostalgia, melancholy, and a truly fascinating atmosphere. These are exactly the feelings I've felt, moving from Italy to London and trying to familiarize with such a huge city. For these reasons, I am sure that this exhibition could be revealing for many tourists and newcomers, but could also be nothing more than a showcase of technical practices for the more skeptical and disenchanted others. Indeed, it is a strongly criticized exhibition, even defined as "dull" and "the worst show about impressionists" by some journalists.
A part of personal judgments, the six paintings from Claude Monet’s famous Houses of Parliament series on display, are real masterpieces. Each one held in the collections of different museums across the USA, France, and Germany. This grouping is the largest number of works from the series to be exhibited in Europe since 1973, and the room that put together paintings depicting river Thames (with many different filters as if it was on Instagram) is magical. Visitors can draw comparisons between the works. Including the variations in the color of the water, the appearance of the sky and the changing atmosphere due to London's infamous fogs. 

I know that you will probably get lost in Winter Wonderland, but it is definitely worthy to see for those who passed by London in this winter season!

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